Il Brasile sta facendo in questi giorni i conti con la ferocia di un gruppo di maschi (sarebbe troppo facile chiamarli bestie) che hanno drogato e sottoposto a violenza una ragazza di 16 anni, nonché hanno pensato bene di pubblicare il video e le foto su Twitter. L’Italia dovrebbe fare i conti con una comunicazione mediatica senza etica né consapevolezza di quelle che possono essere le conseguenze, in termini di emulazione, del diffondere il video pubblicato dagli stupratori (seppur elaborato in modo che non si possa vedere nitidamente). Emblematico l’invito a condividere sul proprio sito mettendo a disposizione il codice Embed.
Il video viene anticipato da uno spot pubblicitario diverso ogni volta che lo si carica. Tra gli spot anche quello dell’Otto per mille della Chiesa Cattolica!
E’ evidente che si vuole sfruttare la curiosità e la tendenza di alcuni maschi (questa volta nostrani) ad erotizzare la violenza, tendenza che in questo modo viene alimentata e legittimata.
Meglio correre al più presto ai ripari, regolando anche il diritto/dovere di cronaca, prima di trovarci a dover affrontare un aumento esponenziale di fenomeni come questo…